searchiniz

Letteratura procidana

Le isole affascinano lettori e scrittori da sempre; l'isola è un luogo così lontano dalla terraferma e dalla sua realtà, da diventare magico.
Negli ultimi anni l'isola di Procida ha visto un enorme fiorire di letteratura, complice anche il successo letterario del racconto "L'isola di Arturo" di Elsa Morante che vinse il Premio Strega nel 1957 e che dal 1986 è diventato un Premio Letterario che si svolge sull'isola nel mese di giugno e viene assegnato annualmente a opere letterarie italiane edite nell'anno di riferimento.

Due sono i racconti più famosi ambientati sull'isola di Procida:
- Graziella dello scrittore francese Alphonse de Lamartine e pubblicato per la prima volta nel 1852. La storia si basa sulla relazione sentimentale che lo scrittore ebbe con una ragazza del luogo, Graziella, che poi è diventata il simbolo della donna procidana: semplice, solare, tipicamente mediterranea.
- il già citato L'isola di Arturo, scritto da Elsa Morante nel 1957, che racconta l'adolescenza di un ragazzo isolano, Arturo Gerace, che sogna eroiche campagne e grandi amori trasfigurando la realtà che lo circonda.

Un altro racconto, meno noto, è Procida pubblicato nel 1973 da Franco Cordelli, uno scrittore e giornalista romano. Il romanzo narra le gesta di un intellettuale romano che lascia la capitale per rifugiarsi nella sua casa nell'isola di Procida e scrivere in un diario il resoconto dei suoi stati mentali. Quando improvvisamente viene rinvenuto il cadavere di una donna, qualcosa nella mente del narratore cambia, assume una diversa prospettiva, dando vita a un giallo in cui non ci sono casi da risolvere ma solo stati mentali da decifrare.

Più recentemente, grazie all'iniziativa della scrittrice Chiara Gamberale in collaborazione con la libreria Nutrimenti di Procida, nel 2015 è nato il festival Procida racconta, Sei autori in cerca di personaggio, una rassegna che ha l'intento di festeggiare la letteratura e l'isola di Procida e che accoglie ogni anno sei scrittori a cui verrà chiesto di scrivere un racconto inedito ispirato all'isola e ai personaggi dell'isola di Procida. Gli autori, una volta sbarcati a Procida, incontreranno per caso o sceglieranno un abitante che li incuriosisce, li intimorisce o li meraviglia. Gli parleranno, si faranno raccontare la sua storia e il suo rapporto con l'isola e, infine, cercheranno di dargli voce attraverso un racconto. Negli anni sono intervenuti scrittori del calibro di Daria Bignardi, Massimo Gramellini, Melania Gaia Mazzucco, Diego De Silva, Nicola Lagioia.

Naturalmente anche molti procidani si sono cimentati con l'arte letteraria, pubblicando propri scritti con più o meno successo, per la maggior parte nel campo della saggistica, sugli argomenti più disparati ma comunque inerenti alla cultura e al mondo procidano, dall'architettura alla storia, dalla biologia alla cucina.

Uno scrigno sul mare è una guida scritta a sei mani da tre donne innamorate di Procida che hanno attraversato il mito, le leggende, la storia, le tradizioni del misterioso mondo di Procida inseguendo le suggestioni letterarie di Lamartine, di Elsa Morante, Massimo Troisi e di tutti gli scrittori e gli artisti che l'hanno amata. Dalle millenarie vestigia di epoca preellenica custodite nell'isolotto-oasi di Vivara ai mille suggerimenti utili per rintracciare ristoranti, alberghi, barche da fittare, spiagge ed anfratti naturali. Il volume ci accompagna nell'antico borgo di Terra Murata, sin dentro il complesso museale della splendida Abbazia, autentici scrigni d'arte e di storia; poi ci conduce nei luoghi più dolci: la Corricella, la Chiaiolella, la Marina di Sancio Cattolico, piazza dei Martiri, svelandoci gli aspetti meno conosciuti e gli angoli più affascinanti dell'Isola di Arturo. Ed insieme alle storie e alle leggende, il libro ci offre una panoramica a 360 gradi sull'isola che spazia dalle citazioni letterarie più belle alla ricostruzione delle celebri processioni in costume, passando per l'elenco dettagliato di tutti i numeri e gli indirizzi che possono servire al turista.

Procida. Architettura e paesaggio. La storia di Procida tra paesaggio e architettura narrata attraverso un ampio corpus di documenti e immagini che ricostruiscono la formazione dell' abitato maturata in un ampio orizzonte mediterraneo di antichissime ascendenze. E proprio la sua centralità mediterranea autentica e inviolata oggetto dall'Ottocento di crescente fascinazione per artisti e scrittori precede nel volume la ricostruzione della storia urbana dalle origini all'età contemporanea. Nello sguardo forestiero affiora un'immagine riflessa dove prendono forma suggestioni e idee come quelle fermate durante il Novecento da architetti artisti e fotografi giunti sull'isola seguendo itinerari estranei a ogni liturgia del loisir. Dai luminosi paesaggi del mito mediterraneo ai documenti che ricostruiscono la storia degli insediamenti nei capitoli successivi: dalla presenza micenea a Vivara alla formazione altomedievale della Terra Casata poi Murata in età moderna in seguito alla realizzazione di un lucido programma urbano maturato nello specchio delle teorie rinascimentali preludio di una strutturazione del territorio gradualmente urbanizzato tra Seicento e Ottocento fino alla definizione di un impianto aggiornato ai modelli della città borghese.

Procida: Storia, arte e folklore è una guida dello storico e archeologo napoletano Ferdinando Ferrajoli, innamoratosi di Procida e di cui dipinse e disegnò gli ambienti più suggestivi, non trascurando di rivolgere l'attenzione ad aspetti della storia locale. La storica guida della piccola isola Flegrea accompagna il lettore tra i monumenti, i vicoli e le casette colorate che la contraddistinguono.

A lungo corpo separato dall'isola, ora il complesso che domina Terra Murata ne incarna le prospettive di sviluppo. Palazzo d'Avalos, residenza dell'omonimo cardinale spagnolo poi sito reale e infine struttura carceraria, con i suoi circa ventimila metri quadrati oltre agli spazi aperti e allo storico tenimento agricolo, ha una storia travagliata e importante ripercorsa in questo volume dal finire del Cinquecento allo splendore del Settecento fino alle ombre degli ultimi due secoli come un intreccio indissolubile per intraprendere e tessere il possibile percorso di sviluppo contemporaneo. Il libro Palazzo d'Avalos e l'ex carcere di Procida approfondisce la conoscenza del fascinoso passato di uno dei simboli dell'isola e, soprattutto, racconta le opportunità legate alla rinascita del complesso, che potrà aprire le porte all'ospitalità, come albergo diffuso, e alla permanenza di visitatori legati alla ricerca, al sistema universitario straniero, alla residenze per creativi e alla produzione culturale. Il libro è un vademecum illustrato (preziose le tavole grafiche dell'autrice e della collega Alessia Fratta) per comprendere la complessa storia di Palazzo d'Avalos: la memoria imprescindibile strumento per futuro sostenibile.

L'idea di un libro di "sapori procidani" nasce dal ritrovamento di una scatola di vecchie foto in un baule polveroso riposto in cantina. La nostra storia, i nostri ricordi, sono sempre in qualche modo impastati con gli odori, i sapori della terra in cui abbiamo fatto le nostre prime esperienze del mondo. Storie e sapori di Procida non è solo un libro di ricette, ma racchiude antiche usanze, racconti di famiglia, rituali in cui si identificava l'intero paese, mescolati alle ricette di piatti di tradizione. Giovanni, Maria e Libera Iovine, figli di quel Crescenzo antesignano della ristorazione procidana, e detentori di una stella Michelin nel loro ristorante Il Melograno ad Ischia, tornano a far vivere una Procida verace, quella in cui funzionava ancora la Tonnara, dove si iniziava a costruire il ponte per Vivara, o in cui partivano in tanti per pescare e ci si appellava ai santi perché tutti tornassero; un piccolo universo fatto anche di piatti e sapori della tradizione, di un gusto legato al mare e alla terra.

La storia urbana di Procida è strettamente legata agli eventi storici, e così anche la sua economia che, a fasi alterne, mutò da marittima, in rurale, a commerciale, seguendo un suo sviluppo anche in relazione alle richieste della Chiesa e delle dinastie che si sono succedute. Tra gli elementi più caratteristici ci sono sicuramente l'arco e la scala rampante (o a dorso d'asino). L'arco ha funzione di ingresso (o meglio, di passaggio tra la strada e l'abitazione), mentre ai piani superiori delimita un particolare terrazzo, chiamato localmente vèfio (da un antico tedesco waif), vero simbolo dell'abitazione tipica dell'isola. La scala rampante, appoggiata sull'arco stesso, risulta la soluzione più comune per raggiungere i piani superiori. Le volte sono sempre a vela o, più frequentemente nelle zone rurali, a botte. Col volume Procida. Un'architettura del Mediterraneo gli architetti Giancarlo Cosenza e Mimmo Jodice ripercorrono tutti i fattori che hanno portato allo sviluppo di una architettura caratteristica e spontanea che nelle sue innumerevoli sfaccettature è visibile in ogni singolo squarcio dell'isola.

Associazione Millenium - Ex voto ella tradizione marinara di Procida. Nella tradizione Cristiana gli ex voto sono una componente importantissima che da sempre hanno dato grande energia alla fede di ogni individuo. In un posto con grossa tradizione marinara come Procida, affidarsi alla benedizione del santo a cui si è devoti per restare incolumi ai pericoli del mare è, ed era usanza ben radicata, a testimonianza di questo, decine di rappresentazioni pittoriche raffiguranti scene di grande pericolo marino, presenti in molte chiese dell'isola. A questo viene aggiunto un omaggio particolare all'Abbazia del quartiere di Terra murata, meta di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, dedicata al Arcangelo protettore S.Michele. Le tavole conservate a San Michele hanno un alto valore documentario, un vero e proprio scorcio di storia marinara, di costruzioni, armatori, carichi e viaggi oltre oceano.

L'oro del mare. L'antico costume delle donne di Procida di Elisabetta Montaldo e Clotilde Sarnico sottolinea l'importanza del costume procidano nella storia dell'isola e del Mediterraneo, la sua origine orientale, i suoi ricami in oro d'arte islamica unici al mondo. E nel nome, "L'oro del mare", è già sintetizzata una storia d'antan dai risvolti romantici: dalle sterline d'oro del noleggio marittimo le donne dell'isola ricavavano infatti il filamento d'oro con cui ricamavano costumi diventati icona, quelli della celebre Graziella, la fanciulla narrata da Alphonse de Lamartine. Il ricamo in oro è uno dei lasciti artistico-artigianali della cultura araba al nostro mezzogiorno; la tecnica si diffuse al seguito dell'avanzata saracena e nel corso dei secoli andò evolvendosi e raffinandosi grazie alle maestranze artigiane locali divenendo la tecnica decorativa caratterizzante gli splendidi e rinomati abiti femminili della classe dei ricchi armatori procidani che grande rilievo aveva nella borghesia del Regno di Napoli.


- IN COSTRUZIONE -
- altri libri in arrivo -


Bibliografia essenziale
  • Alfredo Buccaro, Gennaro Matacena - Architeturra e urbanistica dell'età borbonica
  • Alfredo Carannante - Indagini archeozoologiche sul sito dell’età del Bronzo di Vivara
  • Alphonse de Lamartine - Graziella
  • Angela De Sario - La regia caccia di torre guevara nel settecento
  • Antonella Orefice - Procida 1799. La rinascita degli eroi
  • Autori Vari - Ex Voto nella tradizione marinara di Procida
  • Autori vari - L'italiano e il mare
  • Autori Vari - Procida racconta, Sei autori in cerca di personaggio
  • Carla Pepe - Vivara
  • Daniel Buren - Procida a passo d'uomo
  • Domenico Ambrosino - Gente di Procida. Pescatori, marinai, contadini, preti
  • Elisabetta Montaldo, Clotilde Sarnico - L'oro del mare
  • Elisabetta Montaldo, Libero De Cunzo - Procida, il giardino segreto
  • Elisabetta Montaldo - Procida. Segni, sogni e storia di un'isola marinara
  • Elsa Morante - L'isola di Arturo
  • Enrico Scotto Di Carlo - Alchimia Procida
  • Enrico Scotto Di Carlo - Procida. La guida magica
  • Ferdinando Ferrajoli - Procida: Storia, arte e folklore
  • Filomena Sardella - Procida, isola non isola
  • Franco Cordelli - Procida
  • Gabriele Scotto Di Fasano - Passeggiata a Procida
  • Gea Palumbo - Centane. Dove si narrano i casi di Maria, delle sue figlie, dei loro discendenti e collaterali vissuti tra Procida, Napoli e dintorni
  • Giacomo Garzya - Colori di Procida
  • Giacomo Retaggio - A Procida non caddero bombe
  • Giacomo Retaggio - Carcere di Procida
  • Giacomo Retaggio - L'isola nell'isola. Una vita nel carcere di Procida
  • Giacomo Retaggio - 'U viso! 'U viso!. L'urlo della donna coprì il clamore della folla a Sèmrenzio
  • Giancarlo Cosenza, Mimmo Iodice - Procida: un'architettura del Mediterraneo
  • Giovanna Actilio, Antonella Cariati, Giovanna Palladino - Uno scrigno sul mare
  • Giovanni e Maria Iovine - Storie e sapori di Procida
  • Giovanni Romeo - Magia e stregoneria a Procida: tre storie del Sei-Settecento
  • Giuseppe Clemente - Dal Bagno penale borbonico di Procida all'Unità
  • Giuseppe Marotta - Procida, fidanzata del mare
  • Maria Barba, Salvatore Di Liello - Storia di Procida, territorio, spazi urbani
  • Michele Scotto Di Cesare - Flora fotografica di Vivara
  • N. Granito - Procida. La fotografia sposa il gusto
  • Nicoletta Ricciardelli - La chiesa di Santa Margherita a Procida. Storia di un restauro
  • Ornella Scognamiglio - L'abbazia di San Michele a Procida
  • Pasquale Lubrano Lavadera - Procida nel cuore. La "mitica" isola negli epistolari di Juliette Bertrand
  • Pasquale Rossi - Procida tra Settecento e Ottocento
  • Rosalba Iodice - Palazzo d'Avalos e l'ex carcere di Procida
  • Salvatore Cacciuttolo - In giro per Procida tra passato e presente
  • Salvatore Di Liello, Pasquale Rossi - Procida. Architettura e paesaggio
  • Valeria Canavesi - Procida (Viaggi in Italia)
  • Vittorio Parascandola - Vèfio



  • searchfine
    Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario